La calla, conosciuta anche come zantedeschia, è una pianta di straordinaria bellezza, famosa per i suoi eleganti fiori. Questa pianta rizomatosa appartiene alla famiglia delle aracee e ha le sue origini principalmente nell’Africa sub-sahariana.
Una caratteristica distintiva della calla è la sua infiorescenza, che si presenta con una spata allungata, donando un tocco di classe a qualsiasi ambiente. In Italia, la coltivazione di questa pianta è molto comune, specialmente nelle aree costiere come la Liguria.
Per una crescita ottimale, la calla richiede una temperatura media di circa 15 gradi, mentre le varietà a fioritura tardiva preferiscono temperature intorno ai 20 gradi. Il nome scientifico ‘zantedeschia’ onora il botanico italiano Francesco Zantedeschi.
Tra le molteplici specie di calla, la più diffusa è la Zantedeschia aethiopica, che può raggiungere un’altezza di circa un metro e presenta foglie verde scuro con spate di un elegante colore bianco panna. Questa varietà è rustica e può sopportare temperature minime di circa zero gradi.
D’altra parte, la zantedeschia albomaculata è meno resistente, fiorendo in ritardo e richiedendo temperature minime di almeno dieci gradi. Tra le cultivar più particolari ci sono la flamingo, con spate rosa fenicottero, e la frozen queen, con spate rosa ciclamino e foglie argentee.
In Italia, la calla può essere coltivata sia in giardino che in vaso. Nelle località marittime o in microclimi favorevoli, è possibile piantarla direttamente nel terreno. Se si opta per il vaso, è consigliabile scegliere contenitori con un diametro di almeno 20-25 centimetri. La distanza tra il rizoma e il bordo del vaso dovrebbe essere di circa 2-3 centimetri per garantire un’adeguata irrigazione.
Il rinvaso della calla varia a seconda della sua varietà; quelle a fioritura precoce andrebbero rinvasate nella seconda metà dell’estate, mentre quelle a fioritura tardiva nella seconda metà dell’inverno. È importante ricordare che si tratta di rizomi e non di bulbi.
Il momento migliore per piantare i rizomi dipende dalla varietà: per le piante a fioritura tardiva, si consiglia di piantare in ottobre, mentre per quelle precoci è ideale farlo a marzo. I rizomi devono essere interrati a circa 10 centimetri di profondità, mantenendo una distanza di 50 centimetri tra ogni esemplare.
La calla ama la luce, ma è preferibile evitare l’esposizione diretta al sole. Osservando gli esemplari selvatici, si nota che prosperano meglio in ambienti parzialmente ombreggiati. Per garantire la salute della pianta, è necessario ricreare condizioni di umidità, utilizzando un terriccio fertile che permetta un buon drenaggio.
Le esigenze di irrigazione variano in base al ciclo vegetativo. Per le calle a fioritura precoce, si consiglia di ridurre l’acqua da giugno a gennaio e aumentarla da febbraio a maggio, quando inizia la fioritura. Al contrario, le calle a fioritura tardiva richiedono meno acqua tra ottobre e febbraio, aumentando invece l’irrigazione da aprile a ottobre.
Anche la concimazione deve seguire le specifiche esigenze delle diverse varietà. Per le calle a fioritura precoce, è consigliabile fertilizzare da febbraio a giugno, mentre per quelle tardive da aprile a ottobre. L’aggiunta di fertilizzante liquido all’acqua di irrigazione, due volte al mese, è una buona prassi.
La potatura, sebbene non sia necessaria, è utile per rimuovere foglie secche o danneggiate, evitando così attacchi di parassiti. La calla è generalmente resistente alle malattie; tuttavia, errori nella coltivazione possono portare a problemi. Foglie sbiadite possono indicare un’eccessiva aridità del terreno, mentre segni di bruciature possono derivare da irraggiamento solare diretto.
In caso di accumulo di gocce d’acqua sulle foglie, è bene evitarlo, poiché potrebbe causare macchie scure e ulteriori danni. Seguendo questi semplici accorgimenti, sarà possibile godere della bellezza della calla nel proprio giardino o balcone.